Il 7 ottobre 2006, nel giorno del compleanno di Vladimir Putin, una giornalista veniva uccisa nell’androne di casa, con le buste della spesa ancora in mano. Era Anna Politkovskaja e la sua unica colpa era di aver scritto la verità su cosa vedeva in Russia e in Cecenia. Questo libro ripercorre non solo l’attività giornalistica di una voce fuori dal coro, ma anche il travagliato passaggio dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica fino all’avvento di Putin e all’applicazione spregiudicata della sua politica autoritaria. Cosa significava e cosa significa fare opposizione interna all’ultimo Zar?
Contiene intervista a Vera Politkovskaja, figlia di Anna.
Marchio di qualità alla Rassegna della Microeditoria Italiana di Chiari (Brescia) 2013
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