Alla scoperta della malattia terminale della suocera, Paola, cinquantenne sposata che vive in un paesino sognando una vita di città, si trova ad affrontare il momento combattendo con il proprio astio verso quella donna anaffettiva, un marito che, preso dall’imminente fine della madre e dal lavoro, non riconosce il dolore fisico della moglie, la separazione del figlio e i diverbi tra i cognati sull’accudimento di una donna che non si è mai curata di nessuno, fino ai suoi ultimi giorni.
Solo attraverso l’esplorazione di un passato apparentemente ben nascosto, Paola riuscirà ad accettare la diversità che contraddistingue la famiglia acquisita da cui non si è mai sentita accolta, arginando vecchi rancori affinché non portino la sua vita allo sfascio.
I nove mesi che condurranno alla morte della suocera saranno per Paola il tempo di gestazione di un’empatia sopita, della scoperta di una comunanza universale insospettabile grazie alla quale lascerà andare antichi sentimenti negativi e si riapproprierà di valori da custodire.
