Un viaggio di nozze, postdatato, nella città natale della sposa si trasforma in un viaggio introspettivo nei ricordi della donna e della sua famiglia di origine. La bellezza di Parigi si mescola agli struggenti ricordi d’infanzia di lei e ai romantici propositi per il futuro dei due sposi sempre più innamorati.
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È il 18 luglio 2003. È una bella giornata d’estate, calda ma non troppo, ed è un bene visto che io e mio marito stiamo per intraprendere il nostro viaggio di nozze che si svolge esattamente sette anni dopo il matrimonio… Si sa: c’è sempre tempo per fare le cose e questo è il nostro momento.
Abbiamo chiuso la casa e siamo scesi in cortile dove stranamente mio fratello, nostro tassista personale, è puntuale nell'accompagnarci in stazione a prendere il treno, il primo della serie, quello che ci porterà fino a Venezia.
Meno male che alla stazione c’è la mamma di Giorgio così in tutta tranquillità le consegno le chiavi di casa. Tra una chiacchiera e l’altra ci salutiamo, le raccomandazioni non mancano: l’amore della famiglia non ha confini.
Più mi avvicino alla stazione di Venezia osservando il paesaggio, quell'infinita laguna blu, e anche la serenità nel volto di mio marito, più mi rendo conto di quanto sia per me importante quel viaggio.