Fiore Lilla è una scuola materna all’avanguardia, la più prestigiosa di Milano. Vi arriva a lavorare la giovane ed entusiasta maestra Francesca, convinta di compiere il passo decisivo della sua carriera di educatrice. Ma a Fiore Lilla non tutto è come appare. Fra il segreto delle pareti di Fiore Lilla accadono cose molto brutte. Il secondo romanzo di Massimo Pighin è un thriller a sfondo sociale mozzafiato.
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I bambini sono puri.
Lo sono nel bene e nel male.
Sanno essere dolci, dolcissimi, e cattivi, terribilmente cattivi.
Sono autentici, non hanno filtri, nulla di precostituito, non conoscono i muri che noi adulti costruiamo verso gli altri, alle volte per proteggerci, altre per creare distanze che non vogliamo vengano colmate: riteniamo di essere superiori agli altri.
Crediamo, speriamo, vogliamo essere i migliori, il resto non conta.
Nulla.
Adoro i bambini, in loro colgo sempre il lato buono, quello più evidente, quello che con più forza si protende verso il mondo, a cospetto del prossimo. Li capisco, quando si lasciano andare, con parole o gesti, a qualche cattiveria: sono spontanei, dicono quello che pensano, fanno quello che vogliono. Sempre.
Come dovremmo fare anche noi, gli adulti, che, invece, mentiamo spesso. Troppo spesso. Sempre. Alle volte qualcuno è una menzogna continua, una bugia senza fine. Uno specchio che riflette, cerca di farlo, un’immagine distorta di sé, irreale.
Assente.
Lontana dall’umanità.
I bambini, invece, sono umani, sanno esserlo nel bene quanto nel male. Crescendo, i miei desideri più grandi si sono fatti strada dentro di me, hanno preso forma in maniera sempre più marcata, luminescente, nitida.
Voglio dei figli, voglio lavorare con i bimbi.
Per i figli c’è tempo, sono ancora giovane, per il momento ho realizzato l’altro sogno: oggi inizio a lavorare all’asilo Fiore Lilla di Milano.